Acqua: risorsa vitale sottovalutata e investimento per il futuro

L’opinione di My-Linh Ngo, Head of ESG Investing e Portfolio Manager, BlueBay AM

L’acqua è fondamentale per la vita sulla Terra ma, pur rappresentando il 70% del nostro pianeta, solo il 3% di essa è acqua dolce. Di questa, solo l’1,2% può essere utilizzata come acqua potabile, poiché il resto è bloccato in ghiacciai e permafrost, o sepolto in profondità nel terreno.
Sebbene siano stati fatti progressi sul fronte dell’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, miliardi di persone – soprattutto nelle zone rurali – non dispongono di questi servizi di base, fondamentali per combattere le malattie. Una situazione che risulta ancora più preoccupante alla luce dell’attuale pandemia di COVID-19. A livello globale, una persona su tre non ha accesso all’acqua potabile e due persone su cinque non hanno la possibilità di lavarsi le mani. Più dell’80% delle acque reflue derivanti dalle attività umane viene scaricato nei fiumi o in mare senza alcun trattamento, impattando sulla salute umana e dell’ecosistema e degradando ulteriormente la qualità delle risorse idriche disponibili.
My-Linh Ngo, Head of ESG Investing e Portfolio Manager, BlueBay AM
I problemi di scarsità e stress idrici stanno aumentando a causa di una combinazione di fattori come la crescita della popolazione, l’urbanizzazione e l’industrializzazione, aggravati dall’aumento della domanda di cibo ed energia. Le economie emergenti e in via di sviluppo non solo registreranno la maggiore crescita della domanda, ma risulteranno anche le più vulnerabili. Queste dinamiche saranno esacerbate dai cambiamenti climatici e dagli eventi meteorologici estremi: per ogni grado di aumento della temperatura, si prevede che circa il 7% della popolazione mondiale subirà una diminuzione del 20% delle risorse idriche a sua disposizione (dati UNESCO). La scarsità d’acqua colpisce più del 40% della popolazione mondiale, un problema in aumento, che potrebbe costringere 700 milioni di persone a migrare entro il 2030.
Oltre ai costi umani e planetari, ci sono anche ingenti costi finanziari associati alla mancanza di accesso ad acqua pulita e servizi igienico-sanitari. Questi sono legati alla perdita di produttività economica dovuta per esempio alle malattie associate alla mancanza di acqua e al tempo speso per affrontare eventi meteorologici estremi. Pertanto, investire in soluzioni idriche è fondamentale, poiché l’acqua resta una risorsa vitale per tutta la vita sulla Terra, che continua a essere sottovalutata.
Alla luce di tutto ciò, non sorprende che il sesto tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU sia proprio “Garantire acqua pulita e abbondante”. Per raggiungere tale obiettivo saranno necessari investimenti per 735 miliardi di dollari entro il 2030 (secondo il Sustainable Development Solutions Network). Eppure, secondo i dati dell’ONU, alcuni Paesi presentano un gap di finanziamento di circa il 60%.
Questo indica che il settore privato ha un ruolo importante da giocare per colmare il divario. Inoltre risulta sempre più evidente la necessità di soluzioni di finanziamento innovative, come le emissioni etichettate come ESG (green bond e blue bond), sia per le aziende che per gli stati sovrani.
“Garantire acqua pulita e abbondante” è uno dei sette temi di sostenibilità che applichiamo nel nostro fondo BlueBay Impact-Aligned Bond. Siamo infatti convinti che non sarebbe credibile gestire una strategia tematica che cerca di avere un impatto positivo per gli individui e il pianeta senza includere la necessità di garantire l’approvvigionamento e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienici per tutti.