L’oro blu: l’acqua e le risorse idriche europee
Dell’acqua estratta in Italia ogni anno solo la metà viene effettivamente consumata, il resto potrebbe tornare all’ambiente
Avete mai visto il film americano “La Grande Scommessa” (“The Big Short” ossia “Il Grande Scoperto”), il film del 2015 diretto da Adam McKay, tratto dall’omonimo libro di Michael Lewis? Quello che tratta del gruppo di investitori che riuscirono a prevedere l’arrivo della crisi finanziaria del 2007-2008.. Beh, è un bel film che consiglio assolutamente a tutti, ma non ve ne parlo per questo.
Alla fine del film viene detto che Michael Burry, manager di un fondo speculativo, colui che per primo intuì la situazione, ha poi cambiato lavoro e oggi investe in una sola cosa: l’acqua.
Già l’acqua.
Non sono pochi i film e i racconti di fantascienza che immaginano un mondo del futuro in cui l’acqua è preziosissima perché rara.
E rara e preziosa lo è già in molte zone del pianeta.
L’acqua in Europa
Molti, tra cui anche molti media, pensano che il problema non riguardi noi europei.
Di fatto noi europei usiamo solo un quinto dell’acqua disponibile in Europa: è poco direte voi.. il problema è che questa è una media.
La distribuzione dell’acqua è diseguale nel mondo e vi possono essere profonde differenze dovute al numero della popolazione o al mancato accesso alle risorse.
In Europa la situazione è variabile:
paesi con disponibilità idrica di oltre 10mila m3 a persona all’anno come l’Islanda, l’Irlanda e i paesi scandinavi, dove l’acqua disponibile è molto maggiore all’effettiva necessità (a fronte anche di una popolazione ridotta);
paesi con disponibilità idrica tra i 5 e i 10mila m3 persona all’anno come quelli dell’arco alpino o dei Balcani;
paesi con disponibilità idrica tra i 2 e i 5mila m3 a persona all’anno come Francia, Italia, Gran Bretagna, Portogallo;
paesi con disponibilità idrica inferiore ai 2mila m3 a persona all’anno come Germania, Romania, Polonia.
Queste diseguaglianze sono dettate sia dalla conformazione geografica che da altri fatti.
Ad esempio..
In Italia abbiamo moltissimi fiumi e laghi, inoltre le Alpi sono la fonte idrica di gran parte dell’Europa continentale.
Il caso della Germania è emblematico per quanto riguarda il numero della popolazione: con oltre 80 milioni di persone da rifornire di acqua, quello dell’approvvigionamento idrico sarà, in futuro, un problema.
Il fatto è che quello dell’acqua è un problema molto più complesso di come possa pensare.
La siccità
Quando si parla di acqua la prima cosa che viene in mente è la siccità.
Da cosa è causata la siccità?
Il riscaldamento globale, varie cause ambientali, come il disboscamento, e certamente l’assenza di precipitazioni: ossia, in parole povere, non piove.
L’inaridimento del pianeta è un fenomeno in corso da anni, sulla scia del riscaldamento globale.
Fino ad una decina di anni fa si pensava che questo fosse un problema soprattutto di alcuni luoghi: ad esempio in Europa riguardasse soprattutto l’area mediterranea, l’Europa meridionale.
Studi recenti hanno invece dimostrato che vi è un progressivo inaridimento in corso anche in paesi insospettabili, come la Germania e il Regno Unito.
A proposito di siccità esiste in Europa un Osservatorio Europeo sulla Siccità sul cui sito potete trovare la situazione europea monitorata in tempo reale.
Attenzione però a non fraintendere questo punto: siccità non significa mancata disponibilità di acqua quando si apre il rubinetto!
Un paese, soprattutto un paese del primo mondo, può essere afflitto dalla siccità senza che questo crei reali problemi alla popolazione.. almeno all’inizio! Inizialmente infatti a risentire maggiormente di questo problema sono l’agricoltura, l’industria e l’ambiente in generale. Poi certo, nel lungo periodo, se trascurato, si può arrivare ad avere problemi proprio nel mero approvvigionamento idrico: ossia apro il rubinetto e non esce nulla.
La qualità dell’acqua
Non va poi dimenticato che la quantità non è tutto, conta anche la qualità dell’acqua.
Uno dei grandi problemi dell’Europa, e non solo dell’Europa, è l’inquinamento dei fiumi e dei laghi: non basta infatti avere disponibilità idrica, non basta avere acqua, l’acqua deve essere anche pulita e utilizzabile, ovviamente.
L’acqua non poi è tutta uguale.
Le così dette acque di superficie, ossia i laghi e i fiumi, costituiscono in Europa l’81% del totale delle acque dolci usate e rappresentano la fonte idrica principale per l’industria, l’energia e l’agricoltura.
Invece l’approvvigionamento idrico pubblico, ossia l’acqua che noi beviamo e usiamo per lavarci, viene principalmente dalle acque sotterranee, che generalmente sono di migliore qualità.
Già.. come viene usata l’acqua?
L’uso dell’acqua
Vediamo come viene usata:
il 38% dell’acqua estratta viene utilizzato per la produzione di energia,
il 30% per l’agricoltura,
il 18% per l’approvvigionamento idrico pubblico
l’14% per l’industria.
Questo in MEDIA.
In alcune zone dell’Europa però la distribuzione di utilizzo è diversa: ad esempio nell’Europa meridionale l’agricoltura usa tra il 60-80% dell’acqua.
Che fine fa l’acqua utilizzata?
Certo una parte dell’acqua usata è consumata, ma una parte potrebbe tornare all’ambiente, si pensi a quella utilizzata nell’industria per i lavaggi, il riscaldamento o il raffreddamento.
Dell’acqua estratta in Italia ogni anno solo la metà viene effettivamente consumata, il resto potrebbe tornare all’ambiente dopo l’uso ma questo non sempre avviene… e anche quando avviene non sempre avviene in modo corretto. Infatti non è che ributtare a casaccio un po’ di acqua in un fiume, magari diverso da quello da dove l’abbiamo presa (e magari a temperatura diversa se non contaminata da pesticidi o altro) sia uguale e porti alla somma zero! Di fatto è come dicevamo nella puntata relativa al rimboschimento delle antiche foreste europee o a quella sulla sabbia.. A questo proposito vi è il grave problema dell’agricoltura nell’Europa meridionale dove i sistemi di irrigazione dei campi non sono efficienti e molta dell’acqua viene sprecata. E qui emerge un grave problema: gli sprechi. L’acqua sprecata. Senza andare a scomodare gli impianti industriali, che pure ne sprecano di acqua, proviamo a pensare alla nostra vita quotidiana: rubinetti che perdono, sciacquoni tirati continuamente, acqua lasciata scorrere mentre ci laviamo i denti.. Lo spreco dell’acqua potabile è comune e difficile da debellare anche perché l’acqua è percepita, più o meno consciamente, come una fonte inesauribile e gratuita (anche se, in realtà, tutti noi la paghiamo, ad esempio con le spese condominiali!). L’Italia è la prima nazione europea per consumo acqua pro capite: secondo uno studio del World Resources Institute nel 2040 l’Italia avrà una grave carenza di acqua a livello nazionale. Gli sprechi uniti al riscaldamento globale (con il conseguente innalzamento dei mari e salinizzazione dei fiumi la cui acqua diverrà sempre meno potabile) non sono più ecologicamente sostenibili: il futuro dell’Europa potrebbe comprendere la crisi idrica quindi sarebbe bene correre ai ripari oggi. Tra l’altro rispetto agli sprechi del passato, ad esempio degli anni ’70 e ’80; oggi le cose sono migliorate.. dobbiamo solo fare ancora meglio!